Come scrive David Gil nel diario “Le Province” (16.08.2015) la storia ci ha lasciato in eredita’ orgogliosi monumenti, molti dei quali passano inosservati agli occhi del turista affrettato a vedere il Mercado Central, La Lonja, e la Cattedrale, lasciare una fotografia nella retina, una nella fotocamera digitale e correre a Barcellona o Granada.

Dall’Associazione Ufficiale di Guide Turistiche della provincia di Valenzia alle varie imprese del settore, siamo d’accordo che ci sia molta “Valenzia sprecata”.

Monumenti sconosciuti: Il silenzio del Patriarca

Tra questi luoghi tralasciati dai tour convenzionali, si trova il Colegio del Patriarca, con la sua decorazione austera e la sua eleganza rinascimentale e barocca all’interno, ispirata dal palazzo familiare dei Ribera a Sevilla, chiamato “La Casa de Pilatos”.

Dal sorprendente chiostro, di colonne di marmo di Genova e squisito zocalo di ceramica sevillana ci chiama al silenzio e ricordo e allo studio la modesta immagine del Patriarca realizzata da Mariano Benlliure.

Monumento desconocido

Un Hammam per il relax

Un altro dei musei che passano inosservati sono Los Baños del Almirante, nell’omonimo vicolo dopo il Palazzo de los Almirantes de Aragon. Questo locale pubblico contiene un autentico “hammam” del secolo XIII, come le nostre guide hanno potuto comprovare in citta’ come Damasco e Aleppo, con le loro tre sale isolate, la calda per sudare, la temperata per i massaggi e il “peeling”, e la fredda per riportare il tono vitale ai muscoli e alle ossa. La visita permette anche di salire per osservare le cupole con inserzioni a forma di stella. L’edificiofu aperto durante 600 anni con varie funzionalita’ fino la meta’ del secolo scorso, l’ultima come ginnasio, il quale la salvo’ dalla scomparsa.

Monumento desconocido

Casa Museo di José Benlliure

Il fratello del citato Benlliure, abito’ al lato dell’attuale Parque del Lecho del Turia. L’abitazione presenta un’ambientazione di casa borghese del secolo XIX. La sala delle visite, la sala da pranzo, l’ufficio o la camera da letto del pittore conservano mobili antichi e pezzi di ceramica che formano parte delle reliquie dei Benlliure. Nelle differenti stanze si ripartono opere d’arte di Jose Benlliure, di suo figlio e di suo fratello, cosi’ come pitture di Joaquin Sorolla.

Nella parte posteriore si trova il giardino e lo studio del pittore, “una dei punti piu’ eccezionali della casa”, commenta Jose Vicente, guida turistica ed expreidente di APIT Valenzia.

Questo spazio combina l’ispirazione romana e la tradizione valenziana con le piastrelle e le disposizione della vegetazione”, spiega. Nel centro, un busto di Jose Benlliure vigila che la casa museo continui a compiere la sua missione di trasmissione culturale e artistica e punto di riferimento culturale valenziano, come sua figlia volle con la donazione dell’edificio all’Ayuntamiento negli anni ’50. “Ci piacerebbe collegare la visita della casa Bennliure con las torres de Serrans e il Museo de Bellas Artes, ma è ancora una questione in sospeso”, lamenta José Vicente.

 

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Un museo, San Pio V, salvando le distanze

Precisamente La Casa Museo Benlliure dispone di una connessione pedonale vicina con il IVAM e con il Centro de Artes del Carmen. Attraverso del giardino del fiume, il visitatore, passante, viaggiante o turista, insomma, potrebbe visitare un altro gioiello della citta’, il Museo de Bellas Artes San Pio V, con la sua collezione impagabile di primitivi gotici, su chiostro del rinascimentale palazzo del Ambajador Vich, e la sua eccellente collezione di dipinti del Modernismo Valenziano. Un museo che potrebbe essere la terza pinacoteca spagnola poco sfruttata.

Un tunnel pedonale dal parco del Rio che dasse accesso diretto al museo libererebbe il visitatore attontito dal traffico per le attuali vie rapide. Cosi’ lo presento’ un progetto di rinnovazione dello stesso, come mostra la foto allegata, anche se il concorrente vincitore fu quello dello studio dell’architetto Gomez Ferrer.

 

 

Monumento desconocido

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